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9 febbraio 2004

All'età di 83 anni, dopo una lunga lotta contro il morbo di Alzhaimer, è morto il trombonista Mario Pezzotta.

Di Alzano (BG), Mario Pezzotta inizia suonare il bombardino grazie all'incontro con il napoletano Francesco Bonomo, maestro di banda, per proseguire poi con il Conservatorio che però inizialmente lo respinge perchè troppo giovane. Durante la guerra conosce la musica di Tommy Dorsey e Glenn Miller e così si innamora del trombone. Dopo essere stato chiamato alla Scala, Pezzotta entra anche nell'orchestra sinfonica della RAI dove suonerà con Kramer, Trovajoli, Angelini e dove potrà coltivare la sua passione per il jazz.

Il ricordo di Gianluigi Trovesi: "Era uno che suonava come se avesse ventotto diplomi di strumento. Lui, per noi della valle era il sogno...E' stato uno degli ultimi strumentisti davvero leggendari.".

fonte (L'eco di Bergamo)

29 febbraio 2004 L'Arena di Verona - Addio al trombonista Pezzotta

Biografia


L’esordio professionale di Mario Pezzotta (Alzano Lombardo, Bg, 1920) risale al primissimo dopoguerra ed è legato all'Orchestra del Momento che, diretta da Aldo Rossi, si esibiva nella milanese Taverna Ferrario. Ben presto il giovanissimo trombonista (i suoi colleghi erano mediamente più anziani di dieci-quindici anni) entra in quella di Gorni Kramer, alle prese con il doppio impegno alla Sirenella e alla radio. Sono anni di grande fermento musicale, si suona ovunque, in locali vecchi e nuovi, nei cortili, alla radio, e si possono liberamente suonare nuovi generi musicali. E’ in questo ambito che nei primi anni Cinquanta, Pezzotta raccoglie attorno a sé validi musicisti con i quali si esibisce soprattutto in locali milanesi quali il Santa Tecla e l’Arethusa. Giuseppe Alù alla tromba, Lorenzo Nardini al clarinetto e al sassofono, Eraldo Romanoni al pianoforte, Ubaldo Beduschi al contrabbasso, Enrico Cuomo alla batteria, costituiscono il quintetto che l’accompagna in un repertorio vasto, ma indirizzato soprattutto al dixieland. Frequenti sono le collaborazioni con altri musicisti, dall’ottetto di Basso e Valdambrini alla Big Band di Armando Trovajoli, le incisioni discografiche (Fonit, Broadway, Meazzi), le apparizioni televisive (Alta Fedeltà) e le esperienze con proprie formazioni a diverso organico (quattro tromboni e ritmica).
Passano gli anni e Pezzotta allarga l’orizzonte dei propri interessi alla musica colta (Orchestra Sinfonica della RAI, Orchestra della Scala) e all’insegnamento (Conservatorio di Verona; la notizia, tramite la voce di Gianfranco Madini, allora presidente degli Amici del Jazz di Monza, appare in diretta in un cd live segnalato nella discografia), ma non rinnega l’esperienza del sestetto, via via ringiovanito con elementi provenienti dall’Orchestra Ritmica della Rai: Emilio Soana, tromba; Ettore Righello, pianoforte; Carlo Milano, contrabbasso; Franco Campioni, batteria.
Purtroppo, verso la fine degli anni Ottanta, i sintomi della malattia lo obbligano ad interrompere l’attività pubblica ma, sorretto dalla passione per la musica, continua ad impartire lezioni private. Si spegne a Bollate (Mi) il 9 febbraio 2004.
Stimato in vita (Oscar Valdambrini gli dedicò “When The Angel Listen To Mario” ed Eraldo Romanoni “Pezzottando in swing”), la sua scomparsa è stata ricordata, tra gli altri, da Gianluigi Trovesi e Giampiero Boneschi, concordi nel sottolineare le qualità strumentali ed umane.

Discografia

JAZZ IN ITALY IN THE 30s and 40s


GORNI KRAMER, i suoi SOLISTI                                
& I TRE NEGRI
RJR CD 008

In questo terzo CD, a cui ne seguirà un quarto che concluderà l'opera jazzistica di Kramer fra il 1932 e il 1947, vengono messi in valore eccellenti musicisti tra cui Enzo Ceragioli e Cosimo Di Ceglie e comprende brani importanti tra cui due incisioni di eccezionale interesse: La fisarmonica moderna, cioè Kramer's Blues e Improvvisando versione di I Got Rhythm, Dove il ventinovenne Kramer è accompagnato dal solo contrabbasso e dove dimostra le sue notevoli qualità: suona sei chorus su tempo veloce senza mai un attimo di esitazione nel corso del fluire continuo di idee.
E' un'incisione di altissimo livello degna di un grande musicista di jazz.
 

                      

          

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