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dal giornale L'Arena di Verona del 9 ottobre 2006
Luciano Zorzella non ce l’ha fatta. Il male incurabile che da anni ormai lo
teneva in una morsa l’ha avuta vinta ieri mattina. Con lui scompare non solo
un batterista jazz protagonista di alcune note formazioni veronesi che ha
guidato fino all’ultimo, ma anche un indefesso appassionato del jazz
orchestrale e dell’epoca swing. Era nato a Verona il 4 marzo 1943 e la sua
passione per il jazz e per la batteria, quella che avrebbe segnato per
sempre la sua
storia personale lo caratterizzò sin da giovanissimo, negli anni Cinquanta e poi negli anni Sessanta, quando si trasferì a Milano cercando di campare di musica. Le cose non andarono come sperava ma lui, con quel carattere positivo e ottimista di sempre, non tornò a Verona ma rimase a Milano e si mise a fare il taxista (ancora oggi ricordava a memoria l’intero stradario della città), frequentando i locali a notte inoltrata e suonando con Franco Cerri, Lino Patruno e tanti altri che si ricordavano bene di lui e che ieri hanno telefonato ai famigliari. A Verona il suo modo di suonare la batteria piena di swing e sagacia ha segnato il tempo soprattutto in ambito orchestrale a partire dagli anni settanta, in quella che sarebbe diventata la big band Ritmo Sinfonica sotto la direzione di Nardini e di Pezzotta. I suoi piatti e i tamburi furono poi parte integrante della Storyville di Marco Pasetto e della University Big Band in cui entrò alla fine degli anni Novanta invitato dal suo amico, il trombonista John Vidali. Fu proprio grazie a Zorzella che l’ensemble divenne una vera e propria big band che ha registrato ben tre cd. Con queste formazioni suonò fino agli ultimi giorni di agosto prima che il suo male si aggravasse in modo irreversibile. La sua passione per il jazz era tutt’uno con la sua personalità, simpatica, estroversa e contagiosa, capace di tenerti per ore al telefono a parlare di Count Basie e dello swing. La "febbre" per la musica contagiò anche i suoi due figli, il trombettista Beppe, professionista del jazz e il batterista Michele, che per anni ha lavorato e suonato negli Stati Uniti. I funerali si terranno domani nella chiesa parrocchiale di Zevio alle 15. Con l’occasione tra le 13 e le 14.30 nella camera mortuaria dell’ospedale di Zevio i musicisti della Storyville e tutti gli amici suoneranno del jazz.
Luigi Sabelli
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